Sean Jacobsohn: l’imprenditore che colleziona fallimenti altrui.

Di
Marco Fontana
23 Luglio 2024

Sean Jacobsohn, partner di Norwest Venture Partners, è una figura affascinante nel mondo del venture capital. Nella sua carriera professionale, aiuta le startup a realizzare le loro visioni e a superare le sfide quotidiane, concentrandosi principalmente su aziende SaaS (Software as a Service) in fase di crescita. Tuttavia, al di fuori del suo lavoro quotidiano, Jacobsohn ha una passione unica e singolare: colleziona artefatti da aziende fallite, creando il suo personale “Museo del Fallimento”.

 

La nascita del Museo del Fallimento

Tutto è iniziato circa un anno fa, quando Jacobsohn ha ricevuto un ‘bobblehead’ di Jordan Poole sponsorizzato da FTX durante una partita dei Golden State Warriors. Questo oggetto, proveniente da una compagnia sull’orlo del collasso, ha acceso in lui l’idea di collezionare oggetti simili. Da allora, ha accumulato oltre 500 articoli che raccontano storie di fallimenti aziendali, esposti in teche di vetro nel suo ufficio.

 

Gli investimenti di Jacobsohn

Nel suo ruolo di venture capitalist, Jacobsohn si concentra su startup tecnologiche in fase iniziale e di crescita, con un occhio di riguardo per le aziende SaaS. Questa esperienza gli permette di comprendere meglio le ragioni dei fallimenti, rendendo il suo museo non solo una collezione di curiosità, ma anche un potente strumento di apprendimento. Analizzando questi fallimenti, Jacobsohn riesce a trarre lezioni preziose che applica nei suoi investimenti, cercando di evitare gli errori che hanno portato altre aziende al collasso.

 

Oggetti e storie del museo

Il Museo del Fallimento di Jacobsohn include una vasta gamma di oggetti, dai prodotti che hanno semplicemente floppato a memorabilia unici di aziende ormai defunte. Tra gli articoli più preziosi della sua collezione ci sono una bottiglia di champagne del lancio in borsa di Webvan, un grembiule da laboratorio di Theranos, il biglietto da visita ufficiale di Elizabeth Holmes e uno scooter “Birdie” di Bird.

Ogni oggetto racconta una storia unica. Ad esempio, la bottiglia di champagne di Webvan rappresenta l’euforia del lancio in borsa di una startup che ha poi dichiarato bancarotta nel 2001. Il grembiule di Theranos e il biglietto da visita di Elizabeth Holmes evocano il fallimento epico di una delle truffe più famose della Silicon Valley. Altri articoli, come il pupazzo di Pets.com e il succo Juicero, sono esempi di prodotti che non hanno mai trovato il loro mercato.

 

Lezioni di fallimento

Jacobsohn utilizza la sua collezione non solo per divertimento, ma anche come strumento educativo. Scrive regolarmente sul blog di Norwest Venture Partners, analizzando i motivi dei fallimenti aziendali e offrendo consigli ai futuri imprenditori. Una delle sue lezioni più importanti è quella di non scalare troppo rapidamente senza avere un successo ripetibile del prodotto o dell’espansione geografica. Sottolinea anche l’importanza di una pianificazione finanziaria accurata per evitare di esaurire le risorse.

 

L’impulso educativo

Oltre al blog, Jacobsohn condivide le sue conoscenze con un pubblico più ampio. Ha in programma di tenere una lezione come ospite alla Harvard Business School, la sua alma mater, sul tema “Evitare il Fallimento delle Startup”. Questo impegno educativo dimostra la sua volontà di trasformare le sue esperienze e collezioni in insegnamenti pratici per le future generazioni di imprenditori.

 

Il Futuro del Museo del Fallimento

La collezione di Jacobsohn continua a crescere, con nuove aggiunte provenienti da varie fonti, incluse donazioni di ex dipendenti di aziende fallite. Alcuni imprenditori vedono persino nella donazione di oggetti al Museo del Fallimento un’opportunità per entrare in contatto con lui e discutere delle loro idee di business.

In un’epoca in cui si prevede una “estinzione di massa” delle startup, Jacobsohn è ben consapevole che ci saranno sempre nuovi articoli da aggiungere alla sua collezione. La sua speranza è che il Museo del Fallimento possa continuare a essere una risorsa preziosa per chiunque voglia comprendere meglio le insidie del mondo imprenditoriale e, magari, evitarle.

 

Sean Jacobsohn ha trasformato la sua passione per i fallimenti aziendali in un’opportunità educativa unica. Il suo Museo del Fallimento non è solo una collezione di oggetti curiosi, ma un vero e proprio monumento alla resilienza e all’apprendimento attraverso l’errore. In un mondo che spesso celebra solo il successo, Jacobsohn ci ricorda che anche i fallimenti hanno molto da insegnare.

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