Sei adatto a quel lavoro? Scoprilo con l’autovalutazione

Di
Tiziana Tripepi
14 Gennaio 2013

L’autovalutazione è un elemento essenziale nella vita di un imprenditivo, perché gli permette di dare sempre il meglio in tutti i campi della vita: lo aiuta a comprendere quali sono le lacune nella sua formazione e a colmarle.

Purtroppo, fare i conti con se stessi è un’operazione difficile. Devi ritagliarti del tempo per farlo, aprire la tua mente e mettere da parte un po’ di orgoglio.

Quali vantaggi

Lo sforzo, però, ripaga sempre. Se stai lavorando, una corretta autoanalisi può evitare un calo nella tua produttività e nei ricavi dell’azienda. Se non stai lavorando, ti può aiutare a colmare quelle lacune formative che, se riparate, ti rendono speciale in mezzo a centinaia di concorrenti.

Esistono tre esercizi da effettuare, suggeriti da Alan Henry, scrittore e corrispondente del Guardian, che possono aiutarti per una corretta autocritica.

Oggi vediamo il primo. Gli altri due nei prossimi giorni: questa suddivisione farà in modo che la tua autovalutazione sia attenta e graduale.

Scrivi cosa fai, ti dirò chi sei

Il primo esercizio consiste nel capire la differenza tra ciò che fai e ciò che invece dovresti fare.

Inizia questo percorso di analisi creando due differenti liste: in una scrivi tutto ciò che quotidianamente ti viene chiesto di fare a lavoro o che, in genere, facevi nella tua occupazione passata.

Nell’altra, invece, scrivi le mansioni che la tua posizione professionale prevede: quelle tipiche e quelle che il tuo capo e i tuoi colleghi si aspettano (o si aspetterebbero se non ce l’hai) da te.

Prendi nota di tutto: delle mansioni che dovresti svolgere e che non porti a termine perché ti annoi, di quelle che non ti competono ma ti vengono comunque richieste.

Metti ordine nelle tue idee

Una volta completate le liste, ordina le mansioni che hai scritto in base all’attinenza con ciò che il tuo profilo professionale prevede che tu faccia.

Sarà illuminante per te: ti permetterà di comprendere ciò che dovresti ma invece non fai, perché non c’è abbastanza fiducia in te, perché non ne sei ancora capace o perché non vieni valorizzato abbastanza.

Ai voti!

Adesso, confronta le due liste. Hai già disposto gli elementi in ordine di priorità. Ora, attribuisci alle mansioni elencate un voto da uno a sei. Il criterio di assegnazione è dettato dalla quantità di responsabilità che quel compito ha nel tuo campo. Il numero uno indica una massima importanza, per te e per il tuo lavoro, viceversa, il numero sei, una responsabilità minima.

 

A questo punto dovresti aver già individuato alcune delle cose che la tua figura professionale prevede ma che non fai. O non ti viene chiesto di fare. Corri subito ai ripari: se non possiedi le competenze necessarie per svolgere il tuo lavoro, formati; se invece le possiedi e pensi di essere sottovalutato, trova un modo per farti notare, proponendo soluzioni creative.

Se sei interessato all’autovalutazione, potresti trovare utile l’iMaster Imprenditività/Job che il Millionaire Training Team, un gruppo di formatori esperti attentamente selezionati, ha creato per aiutarti a trovare il lavoro che fa per te. Se vuoi dare un’occhiata, visita la sezione gratuita del master e compila il modulo che trovi al link

Giuseppina Ocello

(Fonte Foto: Utente Flickr TheAlieness GiselaGiardino²³)

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