lavoro da casa

Trasformare il modello del lavoro ibrido in full-remote

Di
Samuel Lo Gioco
13 Settembre 2023

Nel panorama lavorativo contemporaneo, il concetto di “ufficio” sta subendo una profonda rivoluzione. Il lavoro da remoto, lontano dall’essere una novità, è diventato un elemento chiave nelle dinamiche aziendali. Tuttavia, mentre alcune organizzazioni abbracciano con entusiasmo un modello di lavoro completamente remoto, altre sembrano fare un passo indietro. Per capire appieno questa trasformazione, dobbiamo prima di tutto riconoscere che il lavoro da remoto non è una novità emersa con la pandemia. Piuttosto, il Covid-19 ha accelerato un cambiamento che era già in atto. Oggi, vediamo diverse varianti del lavoro emergere nelle organizzazioni: modelli ibridi, settimane più corte e lavoro full-remote.

Ma, in modo sorprendente, alcune delle aziende più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, che avevano brillato come esempi di lavoro full-remote, stanno ora facendo un passo indietro. Giganti come Amazon, Zoom e Twitter hanno recentemente abbandonato il modello in cui i lavoratori decidevano autonomamente quando e dove lavorare, optando invece per un approccio ibrido che richiede la presenza fisica in ufficio in giorni specifici. Le ragioni dietro questi cambiamenti possono variare da un’azienda all’altra, ma è probabile che molte abbiano affrontato difficoltà nell’adozione graduale di nuove dinamiche.

La domanda fondamentale è: come può un’organizzazione effettuare questa transizione in modo efficace, passando da un modello di lavoro in presenza o ibrido a uno full-remote, in cui i lavoratori prendono decisioni consapevoli sulla loro presenza in ufficio? Ecco una guida in cinque passaggi:

 

L’infrastruttura digitale: senza tecnologia non è possibile rendere produttivo un team da remoto e non parlo del semplice portatile ma di sistemi hardware (cuffie e microfoni) e software (soluzioni di project management per monitorare il processo produttivo), naturalmente diamo per scontato webcam e sistemi di video meeting (Meet, Zoom, Teams, etc).

 

Metodo: le dinamiche presenti in azienda sono ben diverse quando si lavora da remoto, pertanto è fondamentale dare metodo, soprattutto nella collaborazione in team, evitando il rischio di finire in giornate di riunioni interminabili fronte schermo. Qui serve impostare bene le “regole del gioco”, esempio riunioni non più lunghe di 45min, non più di 3 argomenti da affrontare, non superiore a 4 partecipanti. Da ricordare: al termine di ogni meeting pausa di almeno 15min.

 

Rispetto: può sembrare una cosa scontata ma nel lavoro da remoto il rispetto deve essere amplificato. È molto importante non invadere gli spazi interrompendo a piacimento il lavoro altrui. Anche qui è importante creare un metodo che applichi un processo nell’interazione con i colleghi.

 

Spazi: lavorare da remoto non significa vedere i colleghi solo alla cena di Natale ma creare attività programmate di collaborazione in presenza. Nelle aziende full-remote creano ritiri per team in destinazioni varie, mentre le aziende in possesso di uffici trasformano gli ambienti in luoghi funzionali per il lavoro da remoto.

 

Employee engagement: è fondamentale investire in modelli gerarchici e organizzativi più fluidi e bilanciati nel quale ogni singolo membro in un gruppo di lavoro sviluppi maggiore responsabilità nel proprio lavoro e in quello del team. Qui una formazione esperienziale dinamica funge da facilitatore.

 

Performance: adotta un metodo di “performance management” ma fai molta attenzione! Non premiare il singolo prestante ma il team e sii diplomatico stando attenti a certi equilibri che, gestiti male, creano “il lavoratore di serie A e quello di serie B” che, al contrario, penalizzerebbe la produttività e l’appartenenza al gruppo.

 

Molte aziende di successo hanno dimostrato che il lavoro full-remote funziona. Aziende come Hubspot, Dropbox, Atlassian, Canva, Buffer e molte altre ne sono esempi tangibili. Inoltre, basta andare sul tuo account LinkedIn e nella sezione “lavoro” troverai tanti annunci che indicano il lavoro “da remoto” come modalità preferita. Nel corso della storia, l’innovazione è stata parte integrante del progresso e non ha mai compiuto passi indietro. Non fermiamoci ora. Continuiamo ad abbracciare il cambiamento e adattarci in modo intelligente all’evoluzione del mondo del lavoro. Il futuro è full-remote, e il futuro è qui.

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