I settori più hot per fare business nel 2016

Di
Redazione Millionaire
21 Gennaio 2016

Quali sono i migliori settori per fare business nel 2016? Li svela Inc.com, tra le più importanti riviste di business al mondo. Leggiamo quali sono, le storie dei protagonisti e i pro e i contro per chi decide di investire.

1. Droni
È un settore che vale 3.3 miliardi di dollari, 350 milioni di euro in Italia. Tanti gli ambiti in cui investire (consegna oggetti, agricoltura, energia, soccorso o sorveglianza, fare riprese…).
Principali ostacoli: Il capitale necessario per la ricerca e lo sviluppo è alto. Le norme attuali sono ancora limitanti.
Storie di successo: Sono tante e le abbiamo raccontate negli ultimi anni. Eccone una:
http://millionaire.it/davide-lavora-alla-nasa-torna-in-italia-per-una-startup-sui-droni/

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2. Realtà virtuale
Per gli esperti del settore il 2016 sarà l’anno in cui la realtà virtuale vedrà la sua affermazione sul mercato. I campi di applicazione sono vasti: dall’intrattenimento, all’educazione, fino ad attività di training in campi come quello militare. Le aziende del settore hanno raccolto solo nel 2015 fondi per 630 milioni di dollari.
Principali ostacoli: È un mercato che ha conosciuto alti e bassi negli ultimi anni ed è ancora presto per capire se gli strumenti ora sul mercato diventeranno oggetti di massa. I costi dei prodotti sono ancora alti. Oculus Rift, schermo da indossare per la realtà virtuale, ha un costo di oltre 700 euro.
Storie di successo: Il caso più interessante resta quello di Palmer Luckey, 22enne americano che circa due anni fa ha fatto un exit boom, la sua startup è stata acquistata da Facebook per 2 miliardi di dollari. Qui raccontiamo la sua storia:
http://millionaire.it/pazzi-per-oculus-dispositivo-della-realta-virtuale-anche-se-il-prezzo-e-alto/

3. Intelligenza artificiale
Dalle macchine che guidano da sole a macchine in grado di svolgere piccoli compiti, come pianificare una vacanza o un meeting. Ha un ambito di applicazione vasto, l’intelligenza artificiale, ossia la capacità di un robot e software in grado di compiere ragionamenti e svolgere funzioni simili tipici della mente umana. I venture capitalist hanno investito 309 milioni di dollari negli Stati Uniti per progetti nel campo.
Principali ostacoli: Le barriere maggiori sono rappresentate dalle competenze alte di tecnologia e robotica necessarie per sviluppare progetti di questo tipo.
Storie di successo: Concorrente della Google Car, la macchina che si guida da sola è stata sviluppata da un team dell’Università di Parma guidato da Alberto Broggi. Si chiama Vislab, ed è stata ceduta agli americani per 30 milioni di dollari. Presto racconteremo la storia su Millionaire.

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4. Food tech
Idee che usano Internet e il mobile per migliorare la preparazione e la distribuzione del cibo. Gli investimenti globali nel settore nel 2015 sono stati di 5,74 miliardi di dollari.
Principali ostacoli: La competizione è tanta. Molti ambiti soprattutto nel campo del delivery, la consegna dei cibi a domicilio, dominano di proposte. Anche i big ci hanno scommesso (Google, Amazon..) e questo riduce lo spazio. Opportunità nel settore del food analytics, applicazioni, software che analizzano i dati dei consumatori e aiutano le aziende a capirne i gusti e a indirizzare le offerte.

Storia di successo: Ha inventato un robot, unico prototipo al mondo, per produrre olio fresco in casa. Basta inserire le olive e dopo 45 minuti si ottiene olio fresco, di qualità e appena spremuto. L’ideatore è Antonio Pagliaro, ha 29 e viene da Lamezia Terme: «Ho fatto una scoperta: il 79% dell’olio extravergine in Italia non è italiano e non è extravergine. Ho capito che bisognava rivedere il processo dell’olio espresso. Come? Ho iniziato a studiare. Cercavo un sistema di anticontraffazione. Ho scoperto che nel mondo ci sono 500 tipi di olive, di cui il 40% coltivate in Italia. E mi sono detto: perché non tornare a produrre olio in casa? Detto, fatto» spiega Antonio. Raccontiamo la sua storia su Millionaire in edicola. INFO: http://www.revoilution.it/

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5. Sistemi di riconoscimento biometrico
Software in grado di riconoscere gli occhi, il volto o l’impronta delle dita di una persone. Anche qui diversi gli ambiti di applicazione: dalla creazione di sistemi per dare accesso agli utenti a servizi bancari, in sostituzione del classico pin da inserire, alle agenzie governative per facilitare le operazioni di controllo dell’immigrazione.
Principali ostacoli:I costi dello sviluppo software e le competenze: servono esperti programmatori e scienziati.

Storia di successo. Originale l’uso che farà Cinny dei sistemi di riconoscimento biometrico. La startup di Stefano Bargagni, che ha raccolto 5 milioni di euro, sta sviluppando un’App che consente di adattare i video creati sul Web alle emozioni degli spettatori e modificarlo rispetto a queste: .L’app chiede l’autorizzazione all’utente e attraverso la telecamera del dispositivo analizza le espressioni facciali di chi guarda. In questo modo lo spettatore è al centro della fruizione, è lui il vero regista. E uno stesso video non sarà mai lo stesso, diverso rispetto alle caratteristiche di chi lo guarda. INFO: http://www.cynny.it/

Giancarlo Donadio

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